Biografia

Viana Conti, critica d’arte militante, saggista, traduttrice, giornalista (“Il Corriere Mercantile”, “l’Unità”, “Il Secolo XIX”, “La Repubblica”, “Genova-Notiziario del Comune”, settimanale “Il Buongiorno”, “Corriere del Ticino”), è nata a Venezia il 5 gennaio del 1937- nome anagrafico Vincenza Eliana - figlia del Comandante di Marina, a Venezia, Giovanni Conti, nato a Palermo, già reduce dal campo di concentramento di Przemyśl, Polonia, e di Maria Secondina Muratore – estimatrice d’arte, nata a Ventimiglia, originaria, per via materna, di Villefranche-sur-Saône - vive a Genova, città in cui ha conseguito la Maturità classica, cura mostre d’arte contemporanea, in collaborazione con musei, fondazioni, gallerie istituzionali o private, di livello nazionale e internazionale. Negli anni Settanta e primi Ottanta è titolare della rubrica Note d’Arte del quotidiano “Il Corriere Mercantile” della Famiglia di armatori-assicuratori genovesi Fassio e, negli anni Ottanta, condivide, per la redazione genovese del quotidiano “l’Unità”, diretta da Paolo Saletti, con il giornalista Enrico Demme, la pagina del Rubricone-Mostre-Inchieste Arte e città. Ha due figli: Laura De Rosa, Interior Designer, Fabio De Rosa, flautista, un nipote, Luca Sforzini, Graphic Designer. È e/o stata corrispondente di riviste d’arte: “ArteeCritica”, Roma “Arte Factum”, Anversa, “Art Jonction”, Nice, “Flash Art”, Milano, “Frigidaire”, Roma, “Glashaus Internationales Magazin für Studioglas”, Krefeld, “GUD Genova Università Design”, Genova, “Km/n” Quadrimestrale di Arti e Comunicazione, Fabbri Editore, Perugia, “Kunstforum”, Colonia, “Sculpture art magazine”, Washington, “Segno”, Pescara.


Approccio critico

Dai primi anni Settanta è attiva, con un approccio più critico-teorico (criticism) che recensorio (review), sul terreno delle neo-avanguardie, dello sperimentalismo europeo e americano, dell’arte contemporanea, dell’analisi dell’Industria culturale di massa. Suoi campi di riflessione sono la legittimazione dell’opera d’arte, la processualità dell’estetica tra XX e XXI secolo, l’immaginario archetipico, la relazione tra Arte e Perturbante freudiano/Die Kunst und das Unheimliche, tra Arte e Intelligenza emotiva, lo sconfinamento linguistico, lo scambio di dati che l’oggetto d’arte emette e riceve dall’approccio percettivo dell’osservatore, l’internavigabilità dei codici nella produzione-diffusione-consumo dell’opera d’arte, la relazione tra il piano dell’espressione, quello del senso, quello tra significante e significato, la latenza nell’opera di un autore collettivo. La sua metacritica si esprime nei termini di un linguaggio che si interroga sulle condizioni di possibilità, legittimità, valorialità, appartenenza, autorialità, dell’opera d’arte. Il suo peculiare approccio critico è teso ad assicurare all’opera una componente di indecidibilità e indecostruibilità, mettendo in cortocircuito i codici linguistici. In qualità di autrice, vive l’attualità dello scrivere come esperienza dello scriversi. Condivide con il grande Theodor L. Wiesengrund-Adorno, filosofo etico-estetico, sociologo, musicologo, di Francoforte sul Meno, l’affermazione che Le sole opere che oggi contano sono quelle che non sono più “opere”, ma accadimento di un’operazione artistica che mantiene un segno e un’intenzione, sia pur minimali, di coscienza espositiva e autoriale protese verso l’altro e l’altrove di sé. Sul terreno del pensiero e della critica d’arte, ha collaborato tramite mostre, convegni, interviste, traduzioni, con Jean Baudrillard, Pietro Bellasi, René Berger, Maurice Blanchot (Costa&Nolan), Achille Bonito Oliva, John Cage, Bruno Corà, Paolo Flores d’Arcais, Mara Folini, Alessandro Fontana, Aldo Gargani, Derrick de Kerckhove, Jean François Lyotard, Louis Marin, Filiberto Menna, Jean-Luc Nancy, Mario Perniola, Pierre Restany, Francesca Rigotti, Hans Saner, Heidi Saxer, Paul Virilio, Hans Christoph von Tavel, Denys Zacharopoulos.


Iter teorico-critico di Viana Conti su specifiche aree tematiche della sua ricerca, documentato da libri, Atti, cataloghi, mostre, saggistica, come Sapere e Potere, Short Memory/LaMemoria corta, Paradigmi della Frammentazione nell’Arte Svizzera, Scrittura visuale/Poesia visiva, Arte e Intelligenza emotiva, Estetica del Gusto, Arte e Perturbante, Donna e Tabù.

1980 - Sapere e Potere. Un’analisi della cultura archeo-genealogica foucaultiana, nel divenire dei suoi dispositivi di potere-sapere-piacere, viene messa in opera nel Convegno Internazionale Sapere e Potere, Palazzo Tursi, Genova, 27-30 novembre 1980, promosso dall’Assessore alla Cultura del Comune di Genova Attilio Sartori, e da Viana Conti curato, coordinato e pubblicato negli atti Multhipla Edizioni, 1984, Milano. Interventi teorici di: E. Agazzi, J. Baudrillard, H.D. Bahr, P. Bellasi, E. Bellone, L. Berti, R. Bodei, F. Cerofolini, B. de Giovanni, J. Donzelot, F. Ewald, A. Fontana, F. Fornari, J. Freund, M. Galzigna, A. Gargani, G. Giorello, A. Heller, N. Luhmann, V. Marchetti, F. Menna, J.L. Nancy, G. Pasquino, L. Pellicani, M. Perniola, P. Portoghesi, G. Procacci, F. Rella, P.A. Rovatti, Edoardo Sanguineti, G. Scalìa, U. Scarpelli, M. Schiavone, M. Spinella, S. Tagliagambe;

1982 - La Memoria corta. Negli anni Ottanta, di fronte alla perdita della memoria storica e l’acquisizione dell’informatizzazione elettronica, teorizza la pratica della corta memoria, con l'avvento degli archivi digitali della Banca Dati, pubblicando il libro Short Memory/La Memoria corta, italiano/inglese, Edizione Artra Studio, Milano, 1982, in collaborazione con Jill Kornblee, New York, Giancarlo Politi, Milano, la Soc.per Le Belle Arti, Milano. “Per entrare nel dispositivo di corta memoria – scrive –si richiedono scarpe da atleta. L’artista maratoneta corre per non farsi sorprendere dalla memoria (che ormai non è più dell’uomo, ma del computer), per non farsi ridurre a trasparenza: è quel soggetto smemorato che gioca a perdersi, dimentico del traguardo …e che, in una gara di corsa, non scatta dalla linea di partenza per arrivare alla meta, ma parte dalla metà del percorso per spostarsi, con incerti passi di danza, indietro, avanti, a lato, seguendo il reticolo rischiosissimo di una mappa che si disegna sotto le sue scarpe;”

1992 - Paradigmi della Frammentazione. Con la mostra/evento/documento Frammenti Interfacce Intervalli – Paradigmi della Frammentazione nell’Arte Svizzera, analizza uno scenario in cui, caduta ogni ansia di totalità, centralità, verticalità, tutto si esprime in termini di frammento, stimolando una lettura della realtà come complessità. Tale lettura è autorizzata dalla stessa configurazione socio-politica, etno-linguistica, geometrico-culturale della Confederazione Elvetica. Il frammento non riflette la discontinuità del mondo, ma la crea. Il suo contrario è l’ornamento, scrive Mario Perniola nel libro/catalogo omonimo (italiano/inglese) costa &nolan editore che documenta la rassegna di cui è curatrice con Heidi Saxer Holzer per la Pro Helvetia Fondazione Svizzera per la Cultura, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Genova, Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova 8 aprile/28 giugno. Intervengono con saggi critici, tra gli altri, B. Comment, Robert Fischer, Guido Giubbini, Peter Jost, Michele Mannucci, Ester Carla de Miro, Francesco Moschini e Luca Gazzaniga, Jean-Luc Nancy, Mario Perniola, Edoardo Sanguineti, Jörg Zoller;

1993 - Scrittura visuale/Poesia visiva. In qualità di Commissario della Sezione Transiti-Parabilia, Padiglione Italia, della XLV Biennale di Venezia Punti Cardinali dell’Arte, a cura di Achille Bonito Oliva, introduce criticamente gli artisti della Scrittura visuale/Poesia Visiva Nanni Balestrini, Ugo Carrega, Eugenio Miccini, Martino Oberto, Franco Vaccari, Patrizia Vicinelli nel libro/catalogo Marsilio editori, Edizioni La Biennale di Venezia, Venezia, XLV Esposizione Internazionale d’Arte;

2009 - Arte e Intelligenza emotiva. Analizza la componente dell'Intelligenza emotiva nel portato estetico, pubblicando un libro (italiano/inglese) su Arte e Intelligenza Emotiva, Le Mani editore, 2009, a partire dal testo pubblicato nel 1995 da Daniel Goleman – corrispondente scientifico del New York Times - Emotional Intelligence,tradotto in italiano da Rizzoli, Milano, nel 1997, con il titolo Intelligenza emotiva.

2015 - Estetica del Gusto. Attua una ricerca sull'Estetica del Gusto, in occasione dell'Expo Universale del 2015 Nutrire il Pianeta-Energia per la Vita a Milano, metropoliitaliana pensata come una vetrina mondiale di eventi, attraverso un ciclo di mostre sulle Delizie e Veleni di un menù di massa, alla C.E. Contemporary, Milano. Viene pubblicato un libro/catalogo omonimo, C.E. Contemporary edizioni, che attiva criticamente una rappresentazione del gusto, nell’accezione del Cibo e del Bello, come un’esperienza estetica correlata all’essere biologico come all’essere ontologico. La questione del gusto, tuttavia, connessa al piacere o al non-piacere, alla bellezza o alla non-bellezza, e più recentemente al Kitsch e al Trash, nelle tesi iniziali di Clement Greenberg e GilloDorfles, mette in campo letture differenti. L’esperienza dell’arte non cessa di aprirsi ad una prospettiva intersoggettiva come all’avvio di processi relazionali. Si può ancora ritenere che non si dia un’Estetica che non sia anche un’Antropologia, un giudizio del gusto che non sia, adornianamente, la mediazione di ogni immediatezza.

2017 - Die Kunst und das Unheimliche/Arte e Perturbante. Fonda e sottoscrive una Corrente di Pensiero in progress sulla condizione freudiana del Perturbante nell'Arte d'oggi, in quel mitico contesto antroposofico steineriano di Utopie di Vita e Pensiero alternativi che è Monte Verità, ideato nel 1900 da Ida Hofmann e il compagno Henri Oedenkoven, frequentato, tra le altre figure culturalmente fondamentali, da Carl Gustav Jung ed Hermann Hesse. L’atto fondativo muove dalla mostra Arte e Perturbante/Die Kunst und das Unheimliche, inaugurata il 28 settembre 2017 al Museo Comunale d'ArteModerna di Ascona, a cura di Mara Folini e Viana Conti in collaborazione con Nicoletta Mongini della Fondazione Monte Verità. Paradigmaticigliartisti Giuliano Galletta, Mauro Ghiglione, Jane Mc Adam Freud, Chantal Michel, Mariateresa Sartori, documentati criticamente nel libro/catalogo Arte e Perturbante, C.E. Contemporary edizioni.

2018 - Woman as Taboo/Donna come Tabù. Analizza, a partire dal lavoro dell’artista britannica Jane McAdam Freud, pronipote del Padre della psicoanalisi Sigmund Freud e figlia del pittore tedesco naturalizzato britannico Lucian Freud, la condizione della Donna come Tabù in occasione della sua mostra omonima messa in opera durante la residenza presso gli atelier di Arte terapia del Museattivo fondato da Claudio Costa nell’ex ospedale psichiatrico di Genova Quarto. Dopo aver rapportato il suo linguaggio creativo, articolato sui livelli psicoanalitici di pre-conscio, conscio, inconscio, subconscio, alla sua personale dimensione genealogica, l’artista/ricercatrice/saggista londinese inaugura un percorso operativo che mette al centro della sua analisi l’Imago della Madre come archetipo del femminile. Il referente tematico della riflessione scaturisce dalla relazione tra antropologia e psicoanalisi, rinviante al libro di Sigmund Freud Totem und Tabu del 1913 e, in parallelo, a quello omonimo, pubblicato dall’artista di segno antropologico-concettuale e poetico-scritturale Claudio Costa (Tirana,1942- Genova,1995) nel 1988, in dialogo, quest’ultimo, con lo psichiatra e scrittore fiumano/bolzanino Antonio Slavich (1935-2009) e improntato ad un work in regress che muove dal presente per risalire alle origini delle società tribali dei popoli primitivi. Il discorsodell’artistabritannicasiapreanchealleteoriepsicoanalitiche di Carl Gustav Jung e alle risonanze di un pensiero che non esclude figure come Claude Lévy-Strauss, James Frazer, William Robertson Smith, Emile Durkheim, Marcel Mauss, Bronislaw Malinowski.


Fondo Viana Conti De Rosa-Convegno sapere e potere 1980

Soggetto conservatore e donatore:
Viana Conti De Rosa, coordinatrice del Convegno internazionale del 27-30 novembre 1980, "Sapere e potere", voluto dall'assessore alla Cultura del Comune di Genova Attilio Sartori.
Consistenza:
due faldoni. Riordinato secondo l'ordine originario.
Contenuto:
il materiale preparatorio del Convegno, la corrispondenza con gli autori intervenuti e quelli che non hanno partecipato, la rassegna stampa e il servizio fotografico (in copia); le bozze delle relazioni e i due volumi degli Atti poi pubblicati nel 1984.
Tipo di documentazione:
in massima parte documenti dattiloscritti, appunti, bozze, telegrammi, immagini ecc. Quasi tutti in copia.
VAI AL LINK


Presente in commissioni di selezione

Dal 1975 al 1985 è consulente esterna dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Genova (Assessore alla Cultura Attilio Sartori, nel cui contesto realizza quanto segue:

  • 1979 Cura al Teatro del Falcone di Palazzo Reale, con la grafica di AG Fronzoni, la Gestione nella Scrittura del LimiteGiovanni Bignone, Aurelio Caminati, Beppe Dellepiane, Giuliano Galletta, Rolando Mignani, Angelo Pretolani, nell’ambito del Progetto Arte e Città a cura di Guido Giubbini, direttore del Museo d’Arte Contemporanea. La mostra sarà poi ospitata a Belgrado nello Studenski Kulturni Centar diretto da Biljana Tomić;
  • 1980 Coordina dal 27 al 30 novembre il Convegno Internazionale Sapere e Potere, Palazzo Tursi, Genova, e ne cura gli atti con la Multhipla edizioni, 1984, Milano. Intervengono: E.Agazzi, J. Baudrillard, H.D. Bahr, P. Bellasi, E. Bellone, L. Berti, R. Bodei, F. Cerofolini, B. de Giovanni, J. Donzelot, F. Ewald, A. Fontana, F. Fornari, J. Freund, M. Galzigna, A. Gargani, G. Giorello, A. Heller, N. Luhmann, V. Marchetti, F. Menna, J.L. Nancy, G. Pasquino, L. Pellicani, M. Perniola, P. Portoghesi, G. Procacci, F. Rella, P.A. Rovatti, Edoardo Sanguineti, G. Scalìa, U. Scarpelli, M. Schiavone, M. Spinella, S. Tagliagambe.
  • 1981 collabora, in qualità di assistente, alla mostra Inespressionismo Americano - Arte Musica Danza Cinema Fotografia a New York a cura di Germano Celant, nell’ambito del Gergo Inquieto ideato da Ester Carla De Miro, Genova;
  • 1981 è presente nel gruppo esecutivo del Gergo Inquieto, a cura di Ester de Miro, Cinema Off e Videoarte a New York, incaricata di assistere personalmente il film-maker sperimentale statunitense Jack Smith;
  • 1985 in collaborazione con la Japan Foundation di Tokyo, cura la sezione mostre della rassegna Giappone Avanguardia del Futuro, che introduce con il testo critico Il Fiore e il Laser: nove mostre pensate come un ideogramma, nel catalogo Electa edizioni, Milano, nell’ambito della manifestazione, ideata e diretta da Ester Carla de Miro. Tra gli artisti David Burljuk, Setsuko Ishii, Kinpei Masuzawa, Saburo Murakami, Tomoyoshi Murayama, Natsuyuki Nakanishi, Shinro Ohtake, Victor Parimov, Fujiko Shiraga, Hajime Sorayama, Atsuko Tanaka, Seiji Togo,Tadanori Yokoo, Katsuhiro Yamaguchi, Tetsugoro Yorozu, Jiro Yoshihara, tra i fotografi Hitoshi Fuga, Fuyuki Hattori, Eikoh Hosoe, Riko Nakamura, Senji Taniuchi, Yoshiaki Tono, Hiromi Tsuchida, Hiroshi Yamazaki.

Negli anni Ottanta/Novanta è collaboratrice della pianista Heidi Saxer, moglie e sodale del compositore Gerhard Holzer, responsabile di una sezione Arti Visive presso la Fondazione Svizzera per la Cultura PRO HELVETIA, Zurigo, nel cui ambito realizza:

  • 1988 testi critici e selezione di artisti per il Festival di Villa Faraldi Arte-Musica-Teatro, prov. di Imperia, Liguria, in collaborazione con il Comune, relativamente ad alcune mostre, tra cui quelle di Louis Soutter e Giuseppe Chiari; nella V edizione, tra luglio/agosto, in occasione del ciclo espositivo di 23 artisti internazionali, facenti parte della Classe di Arti Visive e Architettura dell’Accademia di Düsseldorf, presenta un testo critico per le mostre personali di Christian Megert (Bern/ Düsseldorf), Nan Hoover (Amsterdam) e dell’artista etno- antropologica tedesca Rose-Marie Nöcker (Düsseldorf);
  • 1990 cura con Rita Klee il catalogo italiano-inglese, edizioni costa &nolan, Genova, e con Pietro Bellasi, Eva Korazija, Martin Stern, Franco Farina, la mostra svizzera Ipotesi Helvetia – Un certo Espressionismo, Galleria Civica d’Arte Moderna Palazzo dei Diamanti, Ferrara, 7 luglio-20 ottobre;
  • 1992 cura la mostra Frammenti Interfacce Intervalli – Paradigmi della Frammentazione nell’Arte Svizzera, Genova 8 aprile/28 giugno, con il sostegno di PRO HELVETIA Fondazione svizzera per la Cultura, Zurigo, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Genova, il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, il Museo di S. Agostino, la Fondazione Katinka Prini, la Galleria Locus Solus, la Galleria Martini & Ronchetti, Leonardi V-Idea, il Teatro Carlo Felice, Sala Garibaldi, il Centre Franco-Italien Galliera, il Cineclub Lumière, il Teatro della Tosse, Genova, la Compagnia La Zattera di Babele, fondata da Carlo Quartucci a Erice/Genazzano. La mostra ideologico-tematica è documentata dal volume omonimo, italiano/inglese, Costa &Nolan edizioni.

anni '80 ha teorizzato la corta memoria, con l'avvento degli archivi digitali della Banca Dati, pubblicando il libro Short Memory/La Memoria corta, italiano/inglese, Edizione Artra Studio, Milano, 1982, in collaborazione con Jill Kornblee, New York, Giancarlo Politi, Milano, la Soc.per Le Belle Arti, Milano.

1982 ha analizzato la componente dell'Intelligenza emotiva nel portato estetico, pubblicando un libro (italiano/inglese) su Arte e Intelligenza Emotiva, Le Mani editore, 2009, a partire dal testo pubblicato nel 1995 da Daniel da Daniel Goleman, corrispondente scientifico del New York Times, Emotional Intelligence, tradotto in italiano da Rizzoli, Milano, nel 1997, con il titolo Intelligenza emotiva.

1990 Progetto Civitella d’Agliano Natura, ideato da Carla Zickfeld e Stefan Karkow, Sezione Arte e Natura a cura di Massimo Carboni e Friedemann Malsch, riceve il premio Europa della Cultura nel 1991 dalla Commissione delle Comunità Europee, viene documentato dal libro Progetto 1990 Civitella d’Agliano; Viana Conti viene selezionata come presentatrice del Progetto CDA di Fried Rosenstock dal titolo Le Pietre dello Scandalo, nel gruppo con Jacqueline Burckhardt, Paul Groot, Heidi Grundmann, Kathrin Luz.

1993 Commissario operativo della Sezione Transiti-Parabilia, Padiglione Italia, della XLV Biennale di Venezia Punti Cardinali dell’Arte, a cura di Achille Bonito Oliva. Artisti della Poesia Visiva: Nanni Balestrini, Ugo Carrega, Eugenio Miccini, Martino Oberto, Franco Vaccari, Patrizia Vicinelli.

Dal 2008 è membro del Comitato di selezione europea, sezione Arti Visive, della Fondazione Bogliasco – Centro Studi Ligure per le Arti e le Lettere (The Liguria Study Center for the Arts and Humanities).

Dal 2010 al 2016 è uno dei commissari di selezione del progetto Sala Dogana – Giovani Idee in transito di Genova Palazzo Ducale – Fondazione per la Cultura e Comune di Genova Assessorato Promozione della Città, Progetti Culturali e Politiche per i Giovani, Area Cultura e Innovazione - Ufficio Cultura e città.

2014 Inizia la collaborazione come critico d’arte e curatrice con La Galleria Civica del Comune di Andora - Contemporary Culture Center, con la Presidenza Christine Enrile, Palazzo Tagliaferro, e con il Museo Mineralogico Luciano Dabroi.

Nel Gennaio 2015 è, in qualità di critica, curatrice e saggista, in residenza al PROGR Zentrum für Kultur Produktion Bern, nel contesto dell‘International Artists in Bern-Residency ch.

2015 attua una ricerca sull'Estetica del Gusto, in occasione dell'Expo Universale del 2015 Nutrire il Pianeta-Energia per la Vita a Milano, metropoli italiana pensata come una vetrina mondiale di eventi, attraverso un ciclo di mostre sulle Delizie e Veleni di un menù di massa, alla C|E Contemporary, Milano, che convogli una rappresentazione del gusto, nell’accezione del Cibo e del Bello, quindi di un’esperienza estetica correlata, necessariamente, all’essere biologico come all’essere ontologico. La questione del gusto, tuttavia, connessa al piacere o al non-piacere, alla bellezza o alla non-bellezza, e più recentemente al Kitsch e al Trash, nelle tesi iniziali di Clement Greenberg e Gillo Dorfles, mette in campo letture differenti. L’esperienza dell’arte, infatti, non cessa di aprirsi tanto ad una prospettiva intersoggettiva quanto all’avvio di processi relazionali. C’è ancora chi ritiene che non si dia un’estetica che non sia anche un’antropologia, un giudizio del gusto che non sia, adornianamente, la mediazione di ogni immediatezza.

2016 È presente con Mara Folini, direttore del Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona e con Ellen Maurer Zilioli, storica dell’arte, nel comitato di selezione e curatela della mostra sull’India Stefania Beretta 1986-2016 Una Segnaletica dell’Essere, dall’8 luglio al 10 ottobre 2016, corredata da un catalogo in italiano/inglese/tedesco, edizioni e distribuzione Casagrande Bellinzona.

2017 Nel contesto junghiano/steineriano di Ascona/Monte Verità dà inizio con Mara Folini a una corrente in progress di pensiero sulla problematica Arte e Perturbante freudiano, curando con la stessa direttrice del Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona Casa Serodine, in collaborazione con Nicoletta Mongini della Fondazione Monte Verità e l’Associazione Culturale Visarte Ticino, la mostra tematica Arte e Perturbante/Die Kunst und das Unheimliche con cinque paradigmatici artisti internazionali: Jane McAdam Freud (Londra), Giuliano Galletta (San Remo), Mauro Ghiglione (Genova), Chantal Michel (Berna), Mariateresa Sartori (Venezia). Vernice 28.09.2017, catalogo C.E.Contemporary edizioni, Milano, ISBN 978889 9867133, a cura di Christine Enrile, Alessio Delfino.

2017 fonda una Corrente di Pensiero, con Mara Folini, direttrice del Museo Comunale d'Arte Moderna di Ascona, in collaborazione con la Fondazione Monte Verità, sulla condizione freudiana del Perturbante nell'Arte d'oggi, in quel mitico contesto antroposofico steineriano di Utopie di Vita e Pensiero alternativi che è Monte Verità, fondato nel 1900 da Ida Hofmann e il compagno Henri Oedenkoven, frequentato, tra altre figure culturalmente seminali, da Carl Gustav Jung ed Hermann Hesse, a partire dalla mostra Arte e Perturbante/Die Kunst und das Unheimliche, inaugurata il 28.09.2017 al Museo Comunale d'Arte Moderna di Ascona, a cura di Mara Folini e Viana Conti.