Viana Conti e le artiste Luisa Mazza, Virginia Monteverde e Marilena Vita a Noto, per Il Giardino della Bellezza, maggio 2013, foto Diana Lapin
Gianna Macconi con Viana Conti e Mirella Marini - Galleria Mosaico, Chiasso
Jane McAdam Freud tra Giuliano Menegon e Viana Conti in mostra alla Martini & Ronchetti, Genova
Jack Smith, film-maker statunitense a Genova prima della performance alla Samangallery, 1981. Foto di Viana Conti
Viana Conti con Katsuhiro Yamaguchi - Giappone Avanguardia del Futuro prog. Ester De Miro Ass.Cult. A.Sartori
Viana Conti con il regista giapponese Nagisa Oshima - Palazzo Bianco, Genova, ambito del Gergo Inquieto Giappone Avanguardia del Futuro, Genova-Japan Foundation Tokyo - 1985
Viana Conti e l'artista giapponese Shinro Othake a Palazzo Bianco, Genova Mostra Arti Visive Giappone Avanguardia del Futuro-Il Fiore e il Laser - 1985
Viana Conti con Tadanori Yokoo - Palazzo Bianco in mostra Giappone avanguardia del futuro
Aurelio Caminati tra A.Pretolani, G.Galletta, M.Pretolani - Belgrado 1979 - mostra Lo Spazio dei Gesti a cura di Viana Conti allo Studenski Kulturni Centar
Fabio De Rosa - foto di Alberto Terrile
Emanuele Delucchi, Fabio De Rosa cover cd Dynamic-Naxos - foto di Diana Lapin
Fabiana de Barros Fiteiro Cultural-Cultural Kiosk
Eanan Oberto, Viana Conti, Anna Oberto - Archimuseo Adriano Accattino, Ivrea per la vernice della mostra "Martino Oberto Una Scrittura segreta New York"
Manon nella foto con Viana Conti per la mostra For ever young, Zurigo
Viana Conti a Telenord trasmessa 18 e 25 aprile 2006
Viana Conti foto con Gino Paoli a casa Paoli Quinto-Nervi, Genova
Viana Conti con Giuliano Galletta Carlo Romano Giuseppe Zuccarino al Teatro del
Falcone 1981 Genova
Viana Conti con Hamish Fulton a Venezia in occasione della Repetitive walk nel cortile di Palazzo Ducale - 2015
Viana Conti nel suo studio - fotografia di Stefania Beretta
Viana Conti nel suo studio - fotografia di Stefania Beretta
Silvia Rizzo tra Viana Conti e Franco Sborg
Mimmo Rotella e Viana Conti
Sapere e Potere, convegno di filosofia e scienza a cura dell'Assessore Attilio Sartori, Palazzo Tursi, Genova 1980. In primo piano l'artista anafilosofo Martino Oberto
Sapere e Potere, convegno di filosofia e scienza a cura dell'Assessore Attilio Sartori, Palazzo Tursi, Genova 1980. Nella foto da destra Enzo Cirone, Viana Conti che consegna le relazioni ai giornalisti tra cui Duccio Trombadori
Viana Conti a Venezia, durante la 45. Biennale d'Arte di cui è commissario operativo per la Sezione Scrittura Visuale, 1993, a cura di A.Bonito Oliva. Foto Buffalo Editing
Viana Conti in un ritratto di Alberto Terrile. L'artista guarda il critico e lo sdoppia, a sua volta, criticamente.
Viana Conti e Franco Vaccari in Esposizione in tempo reale n.21 Bar Code-Code Bar, Biennale di Venezia, 1993
Il regista sperimentale statunitense Jack Smith in conversazione con Viana Conti al Cinema Palazzo di Genova nell'ambito del Gergo Inquieto Cinema off e Videoarte a New York a cura di Ester de Miro 1981
Franco Vaccari riceve in casa a Modena la gallerista Michela Rizzo, a sinistra con Viana Conti, 2009, foto di Mauro Ghiglione
Viana Conti con lo scrittore e critico estetico Giuseppe Zuccarino davanti alle opere di Luisella Carretta in mostra a Spazio46 Palazzo Ducale, a cura di Virginia Monteverde ottobre 2018
Viana Conti con Derrick de Kerckhove a Genova, Chiesa di Sant'Agostino, durante la rassegna d'arte digitale Etherea a cura di Virginia Monteverde scultura di Günter Stangelmayer,in realtà aumentata.
Ester Carla de Miro, critica cinematografica, a Tokyo, fotografata da Viana Conti
Sezione Scrittura Visuale-Poesia Visiva a cura di Viana Conti con Martino Oberto alla 45.Esposiz.Intern.Arte Biennale di Venezia Transiti-Pad.Italia, edizione curata da Achille Bonito Oliva.
Viana Conti con i figli Laura e Fabio De Rosa
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Viana Conti, critica d’arte militante, saggista, traduttrice, giornalista (“Il Corriere Mercantile”, “l’Unità”, “Il Secolo XIX”, “La Repubblica”, “Genova-Notiziario del Comune”, settimanale “Il Buongiorno”, “Corriere del Ticino”), è
nata a Venezia il 5 gennaio del 1937- nome anagrafico Vincenza Eliana - figlia del Comandante di Marina, a Venezia, Giovanni Conti, nato a Palermo, già reduce dal campo di concentramento di Przemyśl, Polonia, e di Maria Secondina Muratore – estimatrice d’arte, nata a Ventimiglia, originaria, per via materna, di Villefranche-sur-Saône - vive a Genova, città in cui ha conseguito la Maturità classica, cura mostre d’arte contemporanea, in collaborazione con musei, fondazioni, gallerie istituzionali o private, di livello nazionale e internazionale. Negli anni Settanta e primi Ottanta è titolare della rubrica Note d’Arte del quotidiano “Il Corriere Mercantile” della Famiglia di armatori-assicuratori genovesi Fassio e, negli anni Ottanta, condivide, per la redazione genovese del quotidiano “l’Unità”, diretta da Paolo Saletti, con il giornalista Enrico Demme, la pagina del Rubricone-Mostre-Inchieste Arte e città. Ha due figli: Laura De Rosa, Interior Designer, Fabio De Rosa, flautista, un nipote, Luca Sforzini, Graphic Designer. È e/o stata corrispondente di riviste d’arte: “ArteeCritica”, Roma “Arte Factum”, Anversa, “Art Jonction”, Nice, “Flash Art”, Milano, “Frigidaire”, Roma, “Glashaus Internationales Magazin für Studioglas”, Krefeld, “GUD Genova Università Design”, Genova, “Km/n”
Quadrimestrale di Arti e Comunicazione, Fabbri Editore, Perugia, “Kunstforum”, Colonia, “Sculpture art magazine”, Washington, “Segno”, Pescara.
Approccio critico
Dai primi anni Settanta è attiva, con un approccio più critico-teorico (criticism) che recensorio (review), sul terreno delle neo-avanguardie, dello sperimentalismo europeo e americano, dell’arte contemporanea, dell’analisi dell’Industria culturale di massa. Suoi campi di riflessione sono la legittimazione dell’opera d’arte, la processualità dell’estetica tra XX e XXI secolo, l’immaginario archetipico, la relazione tra Arte e Perturbante freudiano/Die Kunst und das Unheimliche, tra Arte e Intelligenza emotiva, lo sconfinamento linguistico, lo scambio di dati che l’oggetto d’arte emette e riceve dall’approccio percettivo dell’osservatore, l’internavigabilità dei codici nella produzione-diffusione-consumo dell’opera d’arte, la relazione tra il piano dell’espressione, quello del senso, quello tra significante e significato, la latenza nell’opera di un autore collettivo. La sua metacritica si esprime nei termini di un linguaggio che si interroga sulle condizioni di possibilità, legittimità, valorialità, appartenenza, autorialità, dell’opera d’arte. Il suo
peculiare approccio critico è teso ad assicurare all’opera una componente di indecidibilità e indecostruibilità, mettendo in cortocircuito i codici linguistici. In qualità di autrice, vive l’attualità dello scrivere come esperienza dello scriversi. Condivide con il grande Theodor L. Wiesengrund-Adorno, filosofo etico-estetico, sociologo, musicologo, di Francoforte sul Meno, l’affermazione che Le sole opere che oggi contano sono quelle che non sono più “opere”, ma accadimento di un’operazione artistica che mantiene un segno e un’intenzione, sia pur minimali, di coscienza espositiva e autoriale protese verso l’altro e l’altrove di sé. Sul terreno
del pensiero e della critica d’arte, ha collaborato tramite mostre, convegni, interviste, traduzioni, con Jean Baudrillard, Pietro Bellasi, René Berger, Maurice Blanchot (Costa&Nolan), Achille Bonito Oliva, John Cage, Bruno Corà, Paolo Flores d’Arcais, Mara Folini, Alessandro Fontana, Aldo Gargani, Derrick de Kerckhove, Jean François Lyotard, Louis Marin, Filiberto Menna, Jean-Luc Nancy, Mario Perniola, Pierre Restany, Francesca Rigotti, Hans Saner, Heidi Saxer, Paul Virilio, Hans Christoph von Tavel, Denys Zacharopoulos.
Iter teorico-critico di Viana Conti su specifiche aree tematiche della sua ricerca, documentato da libri, Atti, cataloghi, mostre, saggistica, come Sapere e Potere, Short Memory/LaMemoria corta, Paradigmi della Frammentazione nell’Arte Svizzera, Scrittura visuale/Poesia visiva, Arte e Intelligenza emotiva, Estetica del Gusto, Arte e Perturbante, Donna e Tabù.
1980 - Sapere e Potere. Un’analisi della cultura archeo-genealogica foucaultiana, nel divenire dei suoi dispositivi di potere-sapere-piacere, viene messa in opera nel Convegno Internazionale Sapere e Potere, Palazzo Tursi, Genova, 27-30 novembre 1980, promosso dall’Assessore alla Cultura del Comune di Genova Attilio Sartori, e da Viana Conti curato, coordinato e pubblicato negli atti Multhipla Edizioni, 1984, Milano. Interventi teorici di: E. Agazzi, J. Baudrillard, H.D. Bahr, P. Bellasi, E. Bellone, L. Berti, R. Bodei, F. Cerofolini, B. de Giovanni, J. Donzelot, F. Ewald, A. Fontana, F. Fornari, J. Freund, M. Galzigna, A. Gargani, G. Giorello, A. Heller, N. Luhmann, V. Marchetti, F. Menna, J.L. Nancy, G. Pasquino, L. Pellicani, M. Perniola, P. Portoghesi, G. Procacci, F. Rella, P.A. Rovatti, Edoardo Sanguineti, G. Scalìa, U. Scarpelli, M. Schiavone, M. Spinella, S. Tagliagambe;
1982 - La Memoria corta. Negli anni Ottanta, di fronte alla perdita della memoria storica e l’acquisizione dell’informatizzazione elettronica, teorizza la pratica della corta memoria, con l'avvento degli archivi digitali della Banca Dati, pubblicando il libro Short Memory/La Memoria corta, italiano/inglese, Edizione Artra Studio, Milano, 1982, in collaborazione con Jill Kornblee, New York, Giancarlo Politi, Milano, la Soc.per Le Belle Arti, Milano. “Per entrare nel dispositivo di corta memoria – scrive –si richiedono scarpe da atleta. L’artista maratoneta corre per non farsi sorprendere dalla memoria (che ormai non è più dell’uomo, ma del computer), per non farsi ridurre a trasparenza: è quel soggetto smemorato che gioca a perdersi, dimentico del traguardo …e che, in una gara di corsa, non scatta dalla linea di partenza per arrivare alla meta, ma parte dalla metà del percorso per spostarsi, con incerti passi di danza, indietro, avanti, a lato, seguendo il reticolo rischiosissimo di una mappa che si disegna sotto le sue scarpe;”
1992 - Paradigmi della Frammentazione. Con la mostra/evento/documento Frammenti Interfacce Intervalli – Paradigmi della Frammentazione nell’Arte Svizzera, analizza uno scenario in cui, caduta ogni ansia di totalità, centralità, verticalità, tutto si esprime in termini di frammento, stimolando una lettura della realtà come complessità. Tale lettura è autorizzata dalla stessa configurazione socio-politica, etno-linguistica, geometrico-culturale della Confederazione Elvetica. Il frammento non riflette la discontinuità del mondo, ma la crea. Il suo contrario è l’ornamento, scrive Mario Perniola nel libro/catalogo omonimo (italiano/inglese) costa &nolan editore che documenta la rassegna di cui è curatrice con Heidi Saxer Holzer per la Pro Helvetia Fondazione Svizzera per la Cultura, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Genova, Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova 8 aprile/28 giugno. Intervengono con saggi critici, tra gli altri, B. Comment, Robert Fischer, Guido Giubbini, Peter Jost, Michele Mannucci, Ester Carla de Miro, Francesco Moschini e Luca Gazzaniga, Jean-Luc Nancy, Mario Perniola, Edoardo Sanguineti, Jörg Zoller;
1993 - Scrittura visuale/Poesia visiva. In qualità di Commissario della Sezione Transiti-Parabilia, Padiglione Italia, della XLV Biennale di Venezia Punti Cardinali dell’Arte, a cura di Achille Bonito Oliva, introduce criticamente gli artisti della Scrittura visuale/Poesia Visiva Nanni Balestrini, Ugo Carrega, Eugenio Miccini, Martino Oberto, Franco Vaccari, Patrizia Vicinelli nel libro/catalogo Marsilio editori, Edizioni La Biennale di Venezia, Venezia, XLV Esposizione Internazionale d’Arte;
2009 - Arte e Intelligenza emotiva. Analizza la componente dell'Intelligenza emotiva nel portato estetico, pubblicando un libro (italiano/inglese) su Arte e Intelligenza Emotiva, Le Mani editore, 2009, a partire dal testo pubblicato nel 1995 da Daniel Goleman – corrispondente scientifico del New York Times - Emotional Intelligence,tradotto in italiano da Rizzoli, Milano, nel 1997, con il titolo Intelligenza emotiva.
2015 - Estetica del Gusto. Attua una ricerca sull'Estetica del Gusto, in occasione dell'Expo Universale del 2015 Nutrire il Pianeta-Energia per la Vita a Milano, metropoliitaliana pensata come una vetrina mondiale di eventi, attraverso un ciclo di mostre sulle Delizie e Veleni di un menù di massa, alla C.E. Contemporary, Milano. Viene pubblicato un libro/catalogo omonimo, C.E. Contemporary edizioni, che attiva criticamente una rappresentazione del gusto, nell’accezione del Cibo e del Bello, come un’esperienza estetica correlata all’essere biologico come all’essere ontologico. La questione del gusto, tuttavia, connessa al piacere o al non-piacere, alla bellezza o alla non-bellezza, e più recentemente al Kitsch e al Trash, nelle tesi iniziali di Clement Greenberg e GilloDorfles, mette in campo letture differenti. L’esperienza dell’arte non cessa di aprirsi ad una prospettiva intersoggettiva come all’avvio di processi relazionali. Si può ancora ritenere che non si dia un’Estetica che non sia anche un’Antropologia, un giudizio del gusto che non sia, adornianamente, la mediazione di ogni immediatezza.
2017 - Die Kunst und das Unheimliche/Arte e Perturbante. Fonda e sottoscrive una Corrente di Pensiero in progress sulla condizione freudiana del Perturbante nell'Arte d'oggi, in quel mitico contesto antroposofico steineriano di Utopie di Vita e Pensiero alternativi che è Monte Verità, ideato nel 1900 da Ida Hofmann e il compagno Henri Oedenkoven, frequentato, tra le altre figure culturalmente fondamentali, da Carl Gustav Jung ed Hermann Hesse. L’atto fondativo muove dalla mostra Arte e Perturbante/Die Kunst und das Unheimliche, inaugurata il 28 settembre 2017 al Museo Comunale d'ArteModerna di Ascona, a cura di Mara Folini e Viana Conti in collaborazione con Nicoletta Mongini della Fondazione Monte Verità. Paradigmaticigliartisti Giuliano Galletta, Mauro Ghiglione, Jane Mc Adam Freud, Chantal Michel, Mariateresa Sartori, documentati criticamente nel libro/catalogo Arte e Perturbante, C.E. Contemporary edizioni.
2018 - Woman as Taboo/Donna come Tabù. Analizza, a partire dal lavoro dell’artista britannica Jane McAdam Freud, pronipote del Padre della psicoanalisi Sigmund Freud e figlia del pittore tedesco naturalizzato britannico Lucian Freud, la condizione della Donna come Tabù in occasione della sua mostra omonima messa in opera durante la residenza presso gli atelier di Arte terapia del Museattivo fondato da Claudio Costa nell’ex ospedale psichiatrico di Genova Quarto. Dopo aver rapportato il suo linguaggio creativo, articolato sui livelli psicoanalitici di pre-conscio, conscio, inconscio, subconscio, alla sua personale dimensione genealogica, l’artista/ricercatrice/saggista londinese inaugura un percorso operativo che mette al centro della sua analisi l’Imago della Madre come archetipo del femminile. Il referente tematico della riflessione scaturisce dalla relazione tra antropologia e psicoanalisi, rinviante al libro di Sigmund Freud Totem und Tabu del 1913 e, in parallelo, a quello omonimo, pubblicato dall’artista di segno antropologico-concettuale e poetico-scritturale Claudio Costa (Tirana,1942- Genova,1995) nel 1988, in dialogo, quest’ultimo, con lo psichiatra e scrittore fiumano/bolzanino Antonio Slavich (1935-2009) e improntato ad un work in regress che muove dal presente per risalire alle origini delle società tribali dei popoli primitivi. Il discorsodell’artistabritannicasiapreanchealleteoriepsicoanalitiche di Carl Gustav Jung e alle risonanze di un pensiero che non esclude figure come Claude Lévy-Strauss, James Frazer, William Robertson Smith, Emile Durkheim, Marcel Mauss, Bronislaw Malinowski.
Fondo Viana Conti De Rosa-Convegno sapere e potere 1980
Soggetto conservatore e donatore:
Viana Conti De Rosa, coordinatrice del Convegno internazionale del 27-30 novembre 1980, "Sapere e potere", voluto dall'assessore alla Cultura del Comune di Genova Attilio Sartori.
Consistenza:
due faldoni. Riordinato secondo l'ordine originario.
Contenuto:
il materiale preparatorio del Convegno, la corrispondenza con gli autori intervenuti e quelli che non hanno partecipato, la rassegna stampa e il servizio fotografico (in copia); le bozze delle relazioni e i due volumi degli Atti poi pubblicati nel 1984.
Tipo di documentazione:
in massima parte documenti dattiloscritti, appunti, bozze, telegrammi, immagini ecc. Quasi tutti in copia.
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Presente in commissioni di selezione
Dal 1975 al 1985 è consulente esterna dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Genova (Assessore alla Cultura Attilio Sartori, nel cui contesto realizza quanto segue:
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1979 Cura al Teatro del Falcone di Palazzo Reale, con la grafica di AG Fronzoni, la Gestione nella Scrittura del Limite ― Giovanni Bignone, Aurelio Caminati, Beppe Dellepiane, Giuliano Galletta, Rolando Mignani, Angelo Pretolani, nell’ambito del Progetto Arte e Città a cura di Guido Giubbini, direttore del Museo d’Arte Contemporanea. La mostra sarà poi ospitata a Belgrado nello Studenski Kulturni Centar diretto da Biljana Tomić;
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1980 Coordina dal 27 al 30 novembre il Convegno Internazionale Sapere e Potere, Palazzo Tursi, Genova, e ne cura gli atti con la Multhipla edizioni, 1984, Milano. Intervengono: E.Agazzi, J. Baudrillard, H.D. Bahr, P. Bellasi, E. Bellone, L. Berti, R. Bodei, F. Cerofolini, B. de Giovanni, J. Donzelot, F. Ewald, A. Fontana, F. Fornari, J. Freund, M. Galzigna, A. Gargani, G. Giorello, A. Heller, N. Luhmann, V. Marchetti, F. Menna, J.L. Nancy, G. Pasquino, L. Pellicani, M. Perniola, P. Portoghesi, G. Procacci, F. Rella, P.A. Rovatti, Edoardo Sanguineti, G. Scalìa, U. Scarpelli, M. Schiavone, M. Spinella, S. Tagliagambe.
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1981 collabora, in qualità di assistente, alla mostra Inespressionismo Americano - Arte Musica Danza Cinema Fotografia a New York a cura di Germano Celant, nell’ambito del Gergo Inquieto ideato da Ester Carla De Miro, Genova;
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1981 è presente nel gruppo esecutivo del Gergo Inquieto, a cura di Ester de Miro, Cinema Off e Videoarte a New York, incaricata di assistere personalmente il film-maker sperimentale statunitense Jack Smith;
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1985 in collaborazione con la Japan Foundation di Tokyo, cura la sezione mostre della rassegna Giappone Avanguardia del Futuro, che introduce con il testo critico Il Fiore e il Laser: nove mostre pensate come un ideogramma, nel catalogo Electa edizioni, Milano, nell’ambito della manifestazione, ideata e diretta da Ester Carla de Miro. Tra gli artisti David Burljuk, Setsuko Ishii, Kinpei Masuzawa, Saburo Murakami, Tomoyoshi Murayama, Natsuyuki Nakanishi, Shinro Ohtake, Victor Parimov, Fujiko Shiraga, Hajime Sorayama, Atsuko Tanaka, Seiji Togo,Tadanori Yokoo, Katsuhiro Yamaguchi, Tetsugoro Yorozu, Jiro Yoshihara, tra i fotografi Hitoshi Fuga, Fuyuki Hattori, Eikoh Hosoe, Riko Nakamura, Senji Taniuchi, Yoshiaki Tono, Hiromi Tsuchida, Hiroshi Yamazaki.
Negli anni Ottanta/Novanta è collaboratrice della pianista Heidi Saxer, moglie e sodale del compositore Gerhard Holzer, responsabile di una sezione Arti Visive presso la Fondazione Svizzera per la Cultura PRO HELVETIA, Zurigo, nel cui ambito realizza:
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1988 testi critici e selezione di artisti per il Festival di Villa Faraldi Arte-Musica-Teatro, prov. di Imperia, Liguria, in collaborazione con il Comune, relativamente ad alcune mostre, tra cui quelle di Louis Soutter e Giuseppe Chiari; nella V edizione, tra luglio/agosto, in occasione del ciclo espositivo di 23 artisti internazionali, facenti parte della Classe di Arti Visive e Architettura dell’Accademia di Düsseldorf, presenta un testo critico per le mostre personali di Christian Megert (Bern/ Düsseldorf), Nan Hoover (Amsterdam) e dell’artista etno- antropologica tedesca Rose-Marie Nöcker (Düsseldorf);
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1990 cura con Rita Klee il catalogo italiano-inglese, edizioni costa &nolan, Genova, e con Pietro Bellasi, Eva Korazija, Martin Stern, Franco Farina, la mostra svizzera Ipotesi Helvetia – Un certo Espressionismo, Galleria Civica d’Arte Moderna Palazzo dei Diamanti, Ferrara, 7 luglio-20 ottobre;
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1992 cura la mostra Frammenti Interfacce Intervalli – Paradigmi della Frammentazione nell’Arte Svizzera, Genova 8 aprile/28 giugno, con il sostegno di PRO HELVETIA Fondazione svizzera per la Cultura, Zurigo, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Genova, il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, il Museo di S. Agostino, la Fondazione Katinka Prini, la Galleria Locus Solus, la Galleria Martini & Ronchetti, Leonardi V-Idea, il Teatro Carlo Felice, Sala Garibaldi, il Centre Franco-Italien Galliera, il Cineclub Lumière, il Teatro della Tosse, Genova, la Compagnia La Zattera di Babele, fondata da Carlo Quartucci a Erice/Genazzano. La mostra ideologico-tematica è documentata dal volume omonimo, italiano/inglese, Costa &Nolan edizioni.
anni '80 ha teorizzato la corta memoria, con l'avvento degli archivi digitali della Banca Dati, pubblicando il libro Short Memory/La Memoria corta, italiano/inglese, Edizione Artra Studio, Milano, 1982, in collaborazione con Jill Kornblee, New York, Giancarlo Politi, Milano, la Soc.per Le Belle Arti, Milano.
1982 ha analizzato la componente dell'Intelligenza emotiva nel portato estetico, pubblicando un libro (italiano/inglese) su Arte e Intelligenza Emotiva, Le Mani editore, 2009, a partire dal testo pubblicato nel 1995 da Daniel da Daniel Goleman, corrispondente scientifico del New York Times, Emotional Intelligence, tradotto in italiano da Rizzoli, Milano, nel 1997, con il titolo Intelligenza emotiva.
1990 Progetto Civitella d’Agliano Natura, ideato da Carla Zickfeld e Stefan Karkow, Sezione Arte e Natura a cura di Massimo Carboni e Friedemann Malsch, riceve il premio Europa della Cultura nel 1991 dalla Commissione delle Comunità Europee, viene documentato dal libro Progetto 1990 Civitella d’Agliano; Viana Conti viene selezionata come presentatrice del Progetto CDA di Fried Rosenstock dal titolo Le Pietre dello Scandalo, nel gruppo con Jacqueline Burckhardt, Paul Groot, Heidi Grundmann, Kathrin Luz.
1993 Commissario operativo della Sezione Transiti-Parabilia, Padiglione Italia, della XLV Biennale di Venezia Punti Cardinali dell’Arte, a cura di Achille Bonito Oliva. Artisti della Poesia Visiva: Nanni Balestrini, Ugo Carrega, Eugenio Miccini, Martino Oberto, Franco Vaccari, Patrizia Vicinelli.
Dal 2008 è membro del Comitato di selezione europea, sezione Arti Visive, della Fondazione Bogliasco – Centro Studi Ligure per le Arti e le Lettere (The Liguria Study Center for the Arts and Humanities).
Dal 2010 al 2016 è uno dei commissari di selezione del progetto Sala Dogana – Giovani Idee in transito di Genova Palazzo Ducale – Fondazione per la Cultura e Comune di Genova Assessorato Promozione della Città, Progetti Culturali e Politiche per i Giovani, Area Cultura e Innovazione - Ufficio Cultura e città.
2014 Inizia la collaborazione come critico d’arte e curatrice con La Galleria Civica del Comune di Andora - Contemporary Culture Center, con la Presidenza Christine Enrile, Palazzo Tagliaferro, e con il Museo Mineralogico Luciano Dabroi.
Nel Gennaio 2015 è, in qualità di critica, curatrice e saggista, in residenza al PROGR Zentrum für Kultur Produktion Bern, nel contesto dell‘International Artists in Bern-Residency ch.
2015 attua una ricerca sull'Estetica del Gusto, in occasione dell'Expo Universale del 2015 Nutrire il Pianeta-Energia per la Vita a Milano, metropoli italiana pensata come una vetrina mondiale di eventi, attraverso un ciclo di mostre sulle Delizie e Veleni di un menù di massa, alla C|E Contemporary, Milano, che convogli una rappresentazione del gusto, nell’accezione del Cibo e del Bello, quindi di un’esperienza estetica correlata, necessariamente, all’essere biologico come all’essere ontologico. La questione del gusto, tuttavia, connessa al piacere o al non-piacere, alla bellezza o alla non-bellezza, e più recentemente al Kitsch e al Trash, nelle tesi iniziali di Clement Greenberg e Gillo Dorfles, mette in campo letture differenti. L’esperienza dell’arte, infatti, non cessa di aprirsi tanto ad una prospettiva intersoggettiva quanto all’avvio di processi relazionali. C’è ancora chi ritiene che non si dia un’estetica che non sia anche un’antropologia, un giudizio del gusto che non sia, adornianamente, la mediazione di ogni immediatezza.
2016 È presente con Mara Folini, direttore del Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona e con Ellen Maurer Zilioli, storica dell’arte, nel comitato di selezione e curatela della mostra sull’India Stefania Beretta 1986-2016 Una Segnaletica dell’Essere, dall’8 luglio al 10 ottobre 2016, corredata da un catalogo in italiano/inglese/tedesco, edizioni e distribuzione Casagrande Bellinzona.
2017 Nel contesto junghiano/steineriano di Ascona/Monte Verità dà inizio con Mara Folini a una corrente in progress di pensiero sulla problematica Arte e Perturbante freudiano, curando con la stessa direttrice del Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona Casa Serodine, in collaborazione con Nicoletta Mongini della Fondazione Monte Verità e l’Associazione Culturale Visarte Ticino, la mostra tematica Arte e Perturbante/Die Kunst und das Unheimliche con cinque paradigmatici artisti internazionali: Jane McAdam Freud (Londra), Giuliano Galletta (San Remo), Mauro Ghiglione (Genova), Chantal Michel (Berna), Mariateresa Sartori (Venezia). Vernice 28.09.2017, catalogo C.E.Contemporary edizioni, Milano, ISBN 978889 9867133, a cura di Christine Enrile, Alessio Delfino.
2017 fonda una Corrente di Pensiero, con Mara Folini, direttrice del Museo Comunale d'Arte Moderna di Ascona, in collaborazione con la Fondazione Monte Verità, sulla condizione freudiana del Perturbante nell'Arte d'oggi, in quel mitico contesto antroposofico steineriano di Utopie di Vita e Pensiero alternativi che è Monte Verità, fondato nel 1900 da Ida Hofmann e il compagno Henri Oedenkoven, frequentato, tra altre figure culturalmente seminali, da Carl Gustav Jung ed Hermann Hesse, a partire dalla mostra Arte e Perturbante/Die Kunst und das Unheimliche, inaugurata il 28.09.2017 al Museo Comunale d'Arte Moderna di Ascona, a cura di Mara Folini e Viana Conti.
Viana Conti, militant art critic, essayist, translator and journalist (“Il Corriere Mercantile”, “l'Unità”, “Il Secolo XIX”, “La Repubblica”, “Genova-Notiziario del Comune”, the weekly “Il Buongiorno”, “Corriere del Ticino”), was born in Venice on January 5, 1937. Her full name is Vincenza Eliana Conti and she is the daughter of Giovanni Conti, a native of Palermo who held the position of navy commander in Venice and was detained in the Przemyśl concentration camp in Poland, and of Maria Secondina Muratore, an art lover who was born in Ventimiglia and on her mother’s side was originally from Villefranche-sur-Saône. She lives in Genoa, the city where she was awarded her diploma from a liceo classico. She curates contemporary art exhibitions, working together with museums, foundations, institutional and private galleries, both nationally and internationally. In the seventies and early eighties she wrote the column Note d'Arte (Art Notes) for “Il Corriere Mercantile”, a newspaper that belonged to the Genoese Fassio family of shipowners and insurers, and, in the eighties, together with the journalist Enrico Demme, she was jointly responsible for “Rubricone-Mostre-Inchieste Arte e città” , a page dedicated to exhibitions and reportages on “Art and the City” which appeared in the Genoa section of “l'Unità”, a daily newspaper edited by Paolo Saletti. She has two children: Laura De Rosa, an interior designer, and Fabio De Rosa, a flautist, as well as a grandson, Luca Sforzini, who is a graphic designer. She has written for numerous art magazines: “ArteeCritica” (Rome), “Arte Factum” (Antwerp), “Art Jonction” (Nice), “Flash Art” (Milan) “Frigidaire” (Rome), “Glashaus Internationales Magazin für Studioglas” (Krefeld), “GUD Genoa University Design” (Genoa), “Km/n – Quadrimestrale di Arti e Comunicazione” (Fabbri Editore, Perugia), “Kunstforum” (Cologne), “Sculpture” (Washington), and “Segno” (Pescara).
Critical approach
Since the early 1970s Viana Conti has been active in the field of the neo-avant-gardes, European and American experimental art, contemporary art in general and the analysis of the mass cultural industry, whereby her emphasis has been more on theory and criticism rather than reviewing. Her reflections on art have focused on a number of different themes: the legitimacy of the work of art; the processes of aesthetics in the twentieth and twenty-first centuries; the archetypal imagination; the relationship between art and Freud’s notion of the uncanny, as well as between art and emotional intelligence; the blurring of linguistic boundaries; the exchange of data as emitted by the art object and received by the observer in the act of perception; code-switching in the production, spread and consumption of the work of art; the relationship between the levels of expression and meaning; the relationship between signifier and signified; and latency in the work of the collective author. Her metacriticism is expressed in a language that probes the work of art in relation to its conditions of possibility, legitimacy, value, belonging and authorship. Her personal critical approach seeks to accord the work an element of undecidability and undeconstructibility by setting off sparks between linguistic codes. As an author, she lives the here-and-nowness of writing as an experience of self-writing. She shares the view expressed by the great Theodor L. Wiesengrund-Adorno – the Frankfurt-born ethical-aesthetic philosopher, sociologist and musicologist – that “Today the only works which really count are those which are no longer works at all” but are rather an artistic event that bears the albeit minimal sign and intention of an expository and authorial consciousness which reaches out towards the other and towards that which is external to the self. In the field of thought and art criticism, her work on various exhibitions, conferences, interviews and translations has brought her to collaborate with, among others, Jean Baudrillard, Pietro Bellasi, René Berger, Maurice Blanchot (Costa & Nolan), Achille Bonito Oliva, John Cage, Bruno Corà, Paolo Flores d'Arcais, Mara Folini, Alessandro Fontana, Aldo Gargani, Derrick de Kerckhove, Jean François Lyotard, Louis Marin, Mario Perniola, Jean-Luc Nancy, Pierre Restany, Francesca Rigotti, Hans Saner, Heidi Saxer, Paul Virilio, Hans Christoph von Tavel, Denys Zacharopoulos. (Translation: Ian Harvey).
The following describes Viana Conti's theoretical-critical path regarding specific thematic areas of her work in the field of art, as documented by books, conference proceedings, catalogues, exhibitions, and various collections of essays: Sapere e Potere (Knowledge and Power), Short Memory/La memoria corta, Paradigmi della Frammentazione nell’Arte Svizzera, (Paradigms of Fragmentation in Swiss Art), Scrittura visuale/Poesia visiva (Visual Writing/Visual Poetry), Arte e Intelligenza emotiva (Art and Emotional Intelligence), Estetica del Gusto (TheAesthetics of Taste), Arte e Perturbante (Art and the Uncanny), Donna e Tabù (Woman and Taboo).
1980 - Knowledge and Power. An International Conference onSapere e Potere was held at Palazzo Tursi in Genoa on November 27-30, 1980, offering an analysis of Foucauldian archeological-genealogical culture in the ongoing development of its devices of power, knowledge and pleasure. Championed by Attilio Sartori, the Arts and Culture Officer of the Municipality of Genoa, the event was curated and coordinated by Viana Conti, and the proceedings were published by Multhipla Editions, Milan, in 1984, with theoretical contributions by the following: E. Agazzi, J. Baudrillard, H.D. Bahr, P. Bellasi, E. Bellone, L. Berti, R. Bodei, F. Cerofolini, B. de Giovanni, J. Donzelot, F. Ewald, A. Fontana, F. Fornari, J. Freund, M. Galzigna , A. Gargani, G. Giorello, A. Heller, N. Luhmann, V. Marchetti, F. Menna, J.L. Nancy, G. Pasquino, L. Pellicani, M. Perniola, P. Portoghesi, G. Procacci, F. Rella, P.A. Rovatti, EdoardoSanguineti, G. Scalìa, U. Scarpelli, M. Schiavone, M. Spinella and S. Tagliagambe;
1982 - Short memory. In the 1980s, a period marked by the loss of historical memory and the arrival of electronic computerization, Conti theorized the practice of “short memory” following the advent of the digital archives of databanks, publishing a book entitled Short Memory / La memoriacorta (Italian/English), Edizione Artra Studio, Milan, 1982, in collaboration with Jill Kornblee (New York), Giancarlo Politi (Milan), and the Milan Fine Arts Society. In it she wrote: “If we want to activate the short memory device we need to don the shoes of an athlete. The marathon artist runs to avoid being surprised by memory (no longer the memory of humans but rather the memory of computers) or being be reduced to transparency. He is the forgetful individual who plays in order to get lost, oblivious of the finishing line ... and who in a race sets off for his destination not from the starting line but from midway along the track, moving with uncertain dance steps, backwards, forwards and sideways, negotiating the risky grid of a map that takes shape beneath his shoes”;
1992 - Paradigms of Fragmentation. With the exhibition/event/document Frammenti Interfacce Intervalli – Paradigmi della Frammentazione nell’Arte Svizzera (Fragments Interfaces Intervals – Paradigms of Fragmentation in Swiss Art), Viana Conti analyzed a scenario in which, with the passing of all desire for totality, centrality and verticality, everything is expressed in terms of fragments, stimulating an interpretation of reality as complexity. Such a reading finds its justification in the actual socio-political, ethno-linguistic, geometric-cultural configuration of the Helvetic Confederation. Fragments create rather than reflect the discontinuity of the world. Their opposite is ornamentation, as Mario Perniola wrote in the book/catalogue (Italian / English; published by Costa & Nolan) that documents the exhibition Conti curated together with Heidi SaxerHolzer for the Pro Helvetia Swiss Foundation for Culture, in collaboration with the Arts and Culture Department of the Municipality of Genoa, and which was held at the Villa Croce Museum of Contemporary Art (Genoa) from 8 April to 28 June. The book contains critical essays by, among others, B. Comment, Robert Fischer, Guido Giubbini, Peter Jost, Michele Mannucci, Ester Carla de Miro, Francesco Moschini and Luca Gazzaniga, Jean-Luc Nancy, Mario Perniola, Edoardo Sanguineti and JörgZoller;
1993 - Visual Writing / Visual Poetry. As Commissioner of the Transiti-Parabilia Section in the Italian Pavilion at the XLV Venice Biennale – Cardinal Points of Art, curated by Achille Bonito Oliva, she wrote the critical introduction on the Visual Writing/Visual Poetry artists NanniBalestrini, Ugo Carrega, Eugenio Miccini, Martino Oberto, Franco Vaccari, Patrizia Vicinelli in the book/catalogue published by Marsilio editori, Editions La Biennale di Venezia, Venice, XLV International Art Exhibition;
2009 - Art and Emotional Intelligence. Conti analyzed the component of emotional intelligence in its aesthetic dimension, publishing a work (Italian/English) on Art and Emotional Intelligence, Le Mani editore, 2009, that took inspiration from the 1995 book by Daniel Goleman – science journalist on the New York Times – Emotional Intelligence, translated into Italian by Rizzoli, Milan, in 1997, with the title Intelligenza emotiva.
2015 - The Aesthetics of Taste. Conti made a study of the aesthetics of taste on the occasion of the 2015 Universal Expo Feeding the Planet, Energy for Life in Milan, an Italian metropolis conceived as a global showcase of events, through a series of exhibitions on Delicacies and Poisons of a Mass Menu, at C.E. Contemporary (Milan). A book/catalogue with the same title was published by C.E.Contemporary edizioni, which critically addresses the representation of taste – in the meaning of food and beauty – as an aesthetic experience related to the individual both in biological and ontological terms. In the early theses of Clement Greenberg and Gillo Dorfles, however, the question of taste – connected to pleasure or non-pleasure, to beauty or non-beauty, and more recently to Kitsch and Trash – brings different readings into play. The experience of art constantly opens up an intersubjective perspective as the start of relational processes. One can still maintain that there is no aesthetics that is not also anthropology, no judgment of taste that is not, in the Adornian sense, the mediation of all immediacy.
2017 - Die Kunst und das Unheimliche / Arte e Perturbante / Art and the Uncanny). Conti founded and has adhered toa current of thought in progress based on the Freudian state of the uncanny in today’s art, in the mythological Steinerian anthroposophical context of alternative utopias of life and thought that is Monte Verità. Set up in 1900 by Ida Hofmann and her partner Henri Oedenkoven, Monte Verità attracted numerous culturally fundamental figures, including Carl Gustav Jung and Hermann Hesse. The founding act of this current of thought took place on the occasion of the exhibition Arte e Perturbante / Die Kunst und das Unheimliche / Art and the Uncanny, which was inaugurated on 28 September 2017 at the Municipal Museum of Modern Art in Ascona, curated by Mara Folini and Viana Conti in collaboration with Nicoletta Mongini of the Monte Verità Foundation. Its paradigmatic artists were Giuliano Galletta, Mauro Ghiglione, Jane McAdam Freud, Chantal Michel and MariateresaSartori. The show was documented and critically discussed in the book/catalogue Arte e Perturbante (C.E.Contemporary edizioni).
2018 - Woman as Taboo / Donna come Tabù. Taking as her starting point the work of the British artist Jane McAdam Freud, great-granddaughter of the father of psychoanalysis Sigmund Freud and daughter of the German-born, naturalized British painter Lucian Freud, Conti analyzed the condition of Woman as Taboo on the occasion of her homonymous exhibition during her residency at the art therapy workshops of the Museattivo (Active Museum) set up by Claudio Costa in a former psychiatric hospital located in the Quarto district of Genoa. After a period during which her creative language, organized around the psychoanalytic levels of pre-conscious, conscious, unconscious and subconscious, engaged with her family tree, the London-based artist, researcher and essayist began to produce works that focused on an analysis of the image of the mother as an archetype of the feminine. The thematic frame of referencefor her thinking lay in the relationship between anthropology and psychoanalysis, where on one level there was an allusion to Sigmund Freud’s 1913 work Totem and Taboo and, on a parallel level, to a book bearing the same title published by the anthropological, conceptual and poetic artist Claudio Costa (Tirana, 1942 – Genoa, 1995) in 1988, in dialogue with the psychiatrist and writer Antonio Slavich (1935-2009) – born in Rijeka but resident in Bolzano – and based on a work in regress that starts from the present and traces back to the origins of the primitive tribal societies. McAdam Freud’s discourse also embraces the psychoanalytic theories of Carl Gustav Jung as well as containing echoes of the thinking of figures such as Claude Lévi-Strauss, James Frazer, William Robertson Smith, Emile Durkheim, Marcel Mauss and Bronislaw Malinowski.
Viana Conti, engagierte Kunstkritikerin, Essayistin, Übersetzerin und Journalistin (“Il Corriere Mercantile”, “l’Unità”, “Il Secolo XIX”, “La Repubblica”, “Genova-Notiziario del Comune”, Wochenzeitschrift “Il Buongiorno”, “Corriere del Ticino”) wurde am 5.1.1937 in Venedig als Vincenza Eliana Conti geboren. Sie ist Tochter des gebürtigen Palermitaners und Venezianer Marinekommandanten Giovanni Conti, Überlebender des Konzentrationslagers Przemyśl (Polen), und der mütterlicherseits aus Villefranche-sur-Saône stammenden, in Ventimiglia geborenen Kunstexpertin Maria Secondina Muratore. Viana Conti lebt in Genua, wo sie das altsprachliche Abitur abgelegt hat. Sie richtet Ausstellungen zur zeitgenössischen Kunst in Zusammenarbeit mit Museen, Stiftungen, öffentlichen und privaten Galerien auf nationaler und internationaler Ebene aus. In den siebziger und frühen achtziger Jahren war sie verantwortlich für die Rubrik Note d'Arte (Anmerkungen zur Kunst) der im Besitz der Genueser Versicherer- und Reederfamilie Fassio befindlichen Tageszeitung “Il Corriere Mercantile”, und in den achtziger Jahren war sie gemeinsam mit dem Journalisten Enrico Demme mitverantwortliche Autorin der Rubricone Mostre-Inchieste “Arte e Città“ (Themenseite zu Ausstellungen und Reportagen "Kunst und Stadt") der von Paolo Saletti herausgegebenen Tageszeitung "L'Unità". Sie hat zwei Kinder: die Innendesignerin Laura De Rosa, und den Flötisten Fabio De Rosa, sowie einen Enkel, den Graphikdesigner Luca Sforzini. Sie war und/oder ist als Autorin für zahlreiche Kunstfachzeitschriften tätig: “ArteeCritica” (Rom), “Arte Factum” (Antwerpen), “Art Jonction” (Nizza), “Flash Art” (Mailand), “Frigidaire” (Rom), “Glashaus Internationales Magazin für Studioglas” (Krefeld), “GUD Genova Università Design” (Genua), “Km/n” (Viermonatszeitschrift zu Kunst und Kommunikation, Verlag Fabbri Editore, Perugia), “Kunstforum” (Köln), “Sculpture art magazine” (Washington), “Segno” (Pescara).
Kritische Ausrichtung
Seit den frühen siebziger Jahren ist Viana Conti als Kritikerin auf dem Gebiet der Neo-Avantgarde, der europäischen und amerikanischen experimentellen Kunst, der zeitgenössischen Kunst allgemein, sowie der Analyse der Massenindustriekultur tätig. Zu ihren Themenbereichen gehören die Legitimierung des Kunstwerks, die Weiterentwicklung der Ästhetik am Übergang vom 20. zum 21. Jahrhundert, die archetypische Vorstellungswelt, die Beziehung zwischen Kunst und dem Freudschen Unheimlichen, sowie zwischen Kunst und emotiver Intelligenz, die sprachliche Entgrenzung, der Austausch von Impulsen, die der Kunstgegenstand aussendet und durch den Wahrnehmungsakt des Betrachters aufnimmt, die wechselseitige Fluktuation der Codes in der Produktion, Verbreitung und Konsumierung des Kunstwerks, das Verhältnis zwischen Ausdrucksebene, Wahrnehmungsebene und der Wechselbeziehung von Signifikant und Signifikat, die Latenz im Werk des kollektiven Kunstwerks. Ihre Metakritik findet ihren Ausdruck in einer Sprache, die die Bedingungen der Möglichkeit, der Legitimität, der Werthaftigkeit, der Zugehörigkeit, der Autorschaft des Kunstwerks erkundet. Contis spezifischer kritischer Ansatz zielt darauf ab, durch gegensätzliche Verkoppelung sprachlicher Codes die dem Kunstwerk innewohnenden Elemente der Unbestimmbarkeit und Unauflösbarkeit zu bewahren. Als Autorin verwirklicht sie die Aktualität des Schreibens als Erfahrung des Sich-selbst-Schreibens. Sie teilt mit dem bedeutenden Frankfurter Philosophen, Ethiker, Ästhetiker, Soziologen und Musikologen Theodor L. Wiesengrund-Adorno die Auffassung, dass "die einzigen Werke, die heute zählen, die sind, welche keine Werke mehr sind", sondern vielmehr das Zustandekommen einer künstlerischen Aktion, die wenn auch nur marginal, ein Zeichen und die Absicht eines darstellerischen Bewusstseins und einer nach dem Sich-entäußern und Aus-sich-herausgehen strebenden Autorschaft birgt. Auf dem Feld der Kunstbetrachtung und Kunstkritik hat Conti anlässlich von Ausstellungen, Konferenzen, Interviews und Übersetzungen mit Jean Baudrillard, Pietro Bellasi, René Berger, Maurice Blanchot (Costa & Nolan), Achille Bonito Oliva, John Cage, Bruno Corà, Paolo Flores d’Arcais, Mara Folini, Alessandro Fontana, Aldo Gargani, Derrick de Kerckhove, Jean François Lyotard, Louis Marin, Filiberto Menna, Jean-Luc Nancy, Mario Perniola, Pierre Restany, Francesca Rigotti, Hans Saner, Heidi Saxer, Paul Virilio, Hans Christoph von Tavel, Denys Zacharopoulos, zusammengearbeitet. (Übersetzung: Joachim Gerdes).
Viana Conti, critique d'art militante, essayiste, traductrice, journaliste (« Il Corriere Mercantile », « l'Unità », « Il Secolo XIX », « La Repubblica », « Genova-Notiziario del Comune », hebdomadaire « Il Buongiorno », « Corriere del Ticino »), est née à Venise le 5 janvier 1937 - nom à l’état civil Vincenza Eliana - fille du Commandant de la Marine italienne, à Venise, Giovanni Conti, né à Palerme, rescapé du camp de concentration de Przemyśl, Pologne, et de Maria Secondina Muratore - une connaisseuse d'art, née à Vintimille, originaire, par sa mère, de Villefranche-sur-Saône, - vit à Gênes, ville où elle a obtenu son diplôme d'études secondaires classiques, organise des expositions d'art contemporain, en collaboration avec des musées, des fondations, des galeries officielles ou privées, au niveau national et international. Dans les années soixante-dix et au début des années quatre-vingt, elle a tenu la rubrique Note d’Arte du quotidien « Il Corriere Mercantile » appartenant à la famille d’armateurs-assureurs génois Fassio et, dans les années quatre-vingt, elle a partagé, pour la rédaction génoise du quotidien « l'Unità", dirigé par Paolo Saletti, avec le journaliste Enrico Demme, la page du Rubricone-Mostre-Inchieste Arte e città. Elle a deux enfants : Laura De Rosa, Interior Designer, Fabio De Rosa, flûtiste, un neveu, Luca Sforzini, Graphic Designer. Elle est ou a été correspondante de revues d’art : « ArteeCritica” », Rome, « Arte Factum », Anvers, « Art Jonction » Nice, « Flash Art », Milan, « Frigidaire », Rome, « Glashaus Internationales Magazin für Studioglas », Krefeld, « GUD Genova Università Design », Gênes, « Km/n” Quadrimestrale di Arti e Comunicazione, Fabbri Editore, Pérouse, « Kunstforum », Cologne, « Sculpture art magazine » Washington,« Segno », Pescara.
Approche critique
Depuis le début des années ‘70, elle exerce ses activités, en privilégiant davantage l’aspect critique et théorique (approche critique) que celui du simple compte-rendu (review), sur le terrain des nouvelles avant-gardes, de l’expérimentation européenne et américaine, de l’art contemporain, de l’analyse de l’industrie culturelle de masse. Les domaines où s’exerce sa réflexion sont la légitimation de l'œuvre d'art, la processualité de l'esthétique entre le XXe et le XXIe siècle, l'imaginaire sous forme d’archétype, la relation entre Art et Perturbant freudien/Die Kunst und das Unheimliche, entre Art et Intelligence émotionnelle, l'empiétement linguistique, l'échange de données que l'objet d'art émet et reçoit au départ de l'approche perceptive de l'observateur, l’inter-navigabilité des codes dans la production-dissémination-consommation de l'œuvre d'art, la relation entre le niveau de l’expression, celui du sens, celui entre le signifiant et le signifié, la latence dans l'œuvre d'un auteur collectif. Sa méta-critique s'exprime sous la forme d'un langage qui s’interroge sur les conditions de possibilité, de légitimité, de valeur, d'appartenance, de paternité de l'œuvre d'art. Son approche critique particulière vise à garantir à l'œuvre une composante floue et indéchiffrable, en court-circuitant les codes linguistiques. En tant qu’auteur, elle vit l’actualité de l’écriture comme une expérience consistant à s’écrire soi-même Elle partage avec le grand Theodor L. Wiesengrund-Adorno, philosophe éthique-esthétique, sociologue, musicologue, de Francfort, le point de vue selon lequel Les seules œuvres qui aujourd’hui comptent sont celles qui ne sont plus des « œuvres », mais qui sont l’expression d’une opération artistique qui maintient un signe et une intention, même s’ils sont réduits à leur plus simple expression, de conscience dans l’exposition et dans l’action en tant qu’auteur qui tend vers l’autre et vers l’ailleurs de soi-même. Dans le domaine de la pensée et de la critique d'art, elle a collaboré à travers des expositions, des conférences, des interviews et des traductions avec Jean Baudrillard, Pietro Bellasi, René Berger, Maurice Blanchot (Costa&nolan), Achille Bonito Oliva, John Cage, Bruno Corà, Paolo Flores d'Arcais, Mara Folini, Alessandro Fontana, Aldo Gargani, Derrick de Kerckhove, Jean François Lyotard, Louis Marin, Filiberto Menna, Jean-Luc Nancy, Mario Perniola, Pierre Restany, Francesca Rigotti, Hans Saner, Heidi Saxer, Paul Virilio, Hans Christoph von Tavel, Denys Zacharopoulos. (Traduction: Bernard Mesmaeker).